Speciale Florence Korea Film Festival
Di attori visti di persona, film, libri e soprattutto cinema coreano.
Anche quest’anno sono stata al Korea Film Festival a Firenze, tra attoroni pazzeschi, una mostra dedicata ai webtoon, un film che mi ha fatto piangere tantissimo, abbondanti pranzi cinesi, bubble tea e shopping di ingredienti per ramen&co. A Firenze, sì.
Quindi questa newsletter è dedicata soprattutto al Festival, con un recap di come è andata, e film e drama che ti consiglio di recuperare se non li hai già visti.
Song Kang-Ho, LA faccia del cinema coreano
Io non ci credo ancora che ho visto Song Kang-Ho dal vivo. Lui è davvero LA faccia del cinema coreano. Anche perché Parasite l’ha visto praticamente chiunque (e se no, recuperone subito :)). Come ho avuto modo di notare in altre occasioni, gli attori coreani dal vivo sono molto pacati, disponibili, molto modesti, ma fanno anche parecchie battute, spesso prendendosi in giro. Song Kang-Ho non è stato da meno: ha raccontato ad esempio che non pensava proprio che sarebbe finito in uno scantinato in Parasite, ma che anzi, era proprio convinto che il suo ruolo sarebbe stato quello del padre della famiglia ricca. E invece…
Il film che presentava al festival, Cobweb, purtroppo non l’ho visto ma la bella notizia è che verrà distribuito in Italia. Parla di cinema, e io sono molto curiosa. Nel frattempo, siccome durante l’intervista hanno citato Babylon tra i film usciti di recente che portano dietro le quinte delle produzioni cinematografiche, ti consiglio di vederlo.
Tra l’altro al Korea Film festival dialogava con il regista di Cobweb, che è anche il regista di Two Sister, un horror coreano che no, io non guarderò mai perché so già che mi terrorizzerebbe ma se ami il genere…
Cosa vedere con Song Kang-ho?
Parasite
A Taxi Driver
Broker, a me e piaciuto tantissimo
Cobweb appena uscirà al cinema
E poi è arrivato Lee Byung-Hun
Se c’è una reazione che associo a Lee Byung-Hun è che mi fa piangere. Mi ha fatto disperare in Mr Sunshine (su Netflix), in Our Blues (sempre su Netflix) ma anche in Once in a Summer che ho visto proprio al Korea Film Festival e da cui sono uscita distrutta.
Lee Byung-Hun ha una carriera gigantesca, piena di thriller, di azione, di ruoli ad Hollywood ma le persone intorno a me erano lì soprattutto per una cosa: il fatto che, passami il termine, è pure bono. Non ho mai litigato così per una fila.
Ha scherzato sulla cittadinanza onoraria ricevuta chiedendo se ora ha degli sconti sui mezzia Firenze, ha raccontato con un po’ di ironia e rammarico che spesso non lo riconoscono ma quando chi è con lui precisa che “dai, ha fatto Squid Game” allora tutti annuiscono e si entusiasmano.
Il pover uomo aveva pure portato dei regali per i presenti, cosa che si è trasformata però in una guerra all’ultimo sangue (qui però specifico anche che forse la splendida organizzazione del Festival aveva sottovalutato la questione, proponendo un quiz in sala invece di una bella estrazione, scatenando lotte fratricide a chi risponde prima, tra urla e arrabbiature).
Io comunque l’avrei abbracciato quando dal pubblico gli è stato chiesto di interpretare il suo personaggio in Our Blues: un venditore ambulante che gira con un camioncino, e quindi cantilena dall’altoparlante i prodotti in vendita. E lui l’ha fatto, imbarazzato ma comunque si è prestato.
Ho apprezzato molto anche quando ha raccontato quella che è stata per lui la prova più difficile, recitare in inglese, in una lingua quindi che non è la sua.
Cosa vedere con Lee Byung-Hun?
Mr Sunshine e Our Blues per i kdrama, ma anche Squid Game
Bittersweet Life
I saw the Devil (occhio che è parecchio violento) - a noleggio su Prime e AppleTV
Su Netflix c’è anche l’Ultima Partita di Go, che mi incuriosisce molto anche solo perché c’è il Go appunto (la vogliamo una newsletter sul Go?)
Nei prossimi giorni sarò invece al Far East Film Festival: se ci sarai anche tu scrivimi :) Penso farò una newsletter dedicata prossimamente e nelle mie stories troverai un po’ di recensioni man mano che esco dal cinema.
Kdrama time
Sono uscite le candidature ai Baeksang Arts Awards, i premi sudcoreani per opere e protagonisti del cinema, del teatro e della televisione. Tra i Kdrama segnalo due candidature a miglior Kdrama: Una pessima madre ideale e A Daily dose of sunshine, entrambi su Netflix.
Te le segnalo perché sono entrambi drama che affrontano due tematiche molto particolari, e nella produzione coreana non così presenti: la disabilità e la salute mentale. Se però ho apprezzato molto A daily dose of sunshine, pur con i limiti che sicuramente chi lavora davvero in un reparto di psichiatria può individuare, ma siamo pur sempre in un’opera di finzione, Una pessima madre ideale è uno dei rari drama che ho mollato senza finire.
Il motivo? Il protagonista subisce un incidente, misterioso e non proprio accidentale. Resta paralizzato, perde i ricordi, e si comporta come un bambino di 5 anni. Ma la madre vuole che recuperi a tutti i costi e quindi non si limita a fare di tutto per permettergli di avere terapie e riabilitazione, ma compie continuamente dei gesti che io ho trovato molto violenti. Ad esempio, allontana apposta il piatto dicendo al figlio che deve riuscire a muovere la mano se vuole mangiare. Lo butta in acqua per farlo nuotare. Per gran parte del drama il sottotesto è che il recupero dipende dalla sua buona volontà. Io non ce l’ho fatta.
E tu li hai visti? Cosa ne pensi? E chi vorresti veder vincere?
Link, curiosità, articoli che ti consiglio
Su Bookbeat ho ascoltato La cartoleria Tsubaki, uno di quei libri che io definisco coccola oppure libri Awwww. Se vuoi ascoltarlo anche tu da questo link hai 60 giorni gratis (è un affiliate)
Ottavia Baldi, che è l’autrice delle illustrazioni che vedi in questa newsletter e vive a Tokyo, ha pubblicato la sua guida di Tokyo. La trovi qui ed è consigliatissima.
Un libro per cinefili e super appassionati di cinema coreano
Una newsletter qui su Substack, Giretti Disegnetti, con uno splendido viaggio illustrato in Giappone
E nella prossima newsletter di cosa parliamo? Ho un po’ di idee, ti va di aiutarmi a scegliere il tema?
Grazie per avermi letta fin qui!
Nicole